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Attacco di panico: cosa succede davvero e come affrontarlo senza paura

  • Immagine del redattore: dottoressafacchin
    dottoressafacchin
  • 15 set
  • Tempo di lettura: 3 min

Immagina di essere seduto tranquillamente, magari a casa o in classe, e all’improvviso il cuore inizia a battere all’impazzata, il respiro si fa corto, le mani tremano, ti manca l’aria e senti come se stessi per svenire o addirittura morire. Questo è ciò che può accadere durante un attacco di panico. Di punto in bianco viene a mancare la capacità di reagire, l’intero sistema va in crisi.

Ma come distinguere queste sensazioni da una condizione fisica, come per esempio un attacco di cuore o un infarto? Una tecnica efficace è quella di fare due passi. Se questo aiuta anche solo lievemente a diminuire queste sensazioni, allora è probabile che si tratti solo di ansia. Questo accade perché tutto ciò che proviamo durante un attacco di panico ci sembra così intenso e minaccioso da farci temere per la nostra salute. In realtà, per quanto spaventosi, gli attacchi di panico non sono pericolosi e tendono a risolversi spontaneamente nel giro di 5–10 minuti.


Emma McAdam, psicoterapeuta e divulgatrice statunitense in ambito psicologico, sostiene l’importanza di non cercare di fuggire dall’attacco di panico, perché evitare qualcosa significa ammettere che è pericoloso. E questo non farebbe altro che alimentare un circolo vizioso fatto di paura di provare ansia, o “ansia per l’ansia”.


Ma come possiamo interrompere questo corto circuito? Pensieri come “Devo calmarmi” o “Devo respirare più lentamente” comunicano al nostro corpo che quello che stiamo provando è sbagliato e potenzialmente pericoloso, creando ancora più ansia. La sfida è quella di dire alla mente che queste sensazioni non ci faranno del male, che possiamo provare ansia continuando a sentirci al sicuro. Per esempio, possiamo ribaltare completamente la situazione e cercare di osservare quello che ci sta accadendo come se fossimo degli scienziati: iniziamo a sentire il cuore che batte veloce, le gambe che tremano e il respiro corto mantenendo uno sguardo curioso. Possiamo persino sfidare l’ansia: “Vediamo se riesco a respirare ancora più in fretta” o “Fammi tremare ancora un po’”: può sembrare controintuitivo, ma è un modo per lasciare spazio a quello che stiamo provando, senza cercare di reprimerlo a tutti i costi.


La psicoterapia propone alcune strategie per gestire al meglio queste sensazioni:


  • Cambia il tuo rapporto con l’ansia: l’ansia è scomoda, ma non pericolosa. Accogli l’idea di che si può provare paura ma andare avanti lo stesso con le normali attività. Ricordati che di ansia non si muore!


  • Fai spazio alle tue sensazioni (anche quelle fisiche!), non cercare di reprimerle. Questo serve a creare consapevolezza senza colpevolizzare ciò che si prova.


  • Non distrarti, non cercare di scappare dalla situazione. Ricorda che sei al sicuro.


  • Non credere a tutto ciò che pensi. I pensieri catastrofici alimentano il panico. -


  • Accetta che gli attacchi di panico possono venire all’improvviso: non cercare sempre la causa ma impara ad accoglierli con i giusti strumenti.


  • Sii gentile con te stesso. Se queste strategie non funzionano subito, non significa che stai sbagliando: imparare a gestire gli attacchi di panico è un esercizio continuo.


Se ti rivedi in queste parole o noti che l’ansia sta interferendo con la tua vita quotidiana, considera l’idea di parlarne con un professionista. Anche un solo incontro può aiutarti a capire meglio cosa ti accade e trovare nuove risorse per affrontarlo.



McAdam, E. [Therapy in a Nutshell]. (2021, August 30). How to stop panic attacks Part 3/3 [Video]. YouTube.

 
 
 

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